giovedì, luglio 23, 2009

La testimonianza di Africa Oggi

Tra qualche giorno partiranno per lo Zimbabwe nuovi ospiti dell'associazione Africa Oggi. In attesa dei loro racconti vogliamo condividere l'esperienza vissuta l'anno scorso da Lorenzo, Nuccio e Mariapia, i primi ospiti dell'associazione con sede a Milano.

La missione che ci ha ospitato è a Chegutu, mi sembra sia capoluogo di regione, a 130 km dalla capitale.
Di 17 giorni, quasi 4 sono stati di viaggio, 3 trascorsi nella capitale (il giorno di arrivo, un giorno di gita quello prima della partenza), un giorno di gita alla diga di Kariba (sul fiume Zambesi al confine con lo Zambia). La Domenica centrale in giro per la celebrare le messe in 2 villaggi e i restanti 9 giorni sono stati nella vita della missione.
Questa, si alternava fra i ritmi della loro attuale scuola, la costruzione del nuovo progetto, e tutte le esigenze interne della missione.
Luce e acqua sono mancate molto spesso, ogni tanto mancava anche la linea telefonica (la connessione a internet oscillava fra i 16.8k e i 31.2K, solo una volta è arrivata a 33.6k).
L’acqua spesso tornava di notte, di solito fra le 4 e le 5 (il mio sciacquone era molto rumoroso), così nella seconda settimana quando c’era l’acqua, ti buttavi subito in doccia per lavarti, fra le 6 e le 8, naturalmente con l’acqua fredda, perchè non faceva a tempo a scaldarsi o non c’era elettricità.
Se proprio non ce la facevi, scaldavi un pentolone di acqua sul fornello e poi ti lavavi con quella, o la usavi a temperatura ambiente (lì era primavera).
Quando l’acqua manca per più giorni, con camion e taniche si và a fare la scorta da qualche persona di buona volonta che ti fà usare la sua pompa; mentre quando c’è, oltre alla taniche si riempe la vasca e i grossi lavabi esterni.

Ma queste sono già condizioni fortunate, che non ha la maggior parte della popolazione.
La scuola che gestiscono le due suore è gratuita e rivolta ai bambini poveri dell’oratorio, sono stati loro a chiedere alle suore se gli facevano “scuola”.
La richiesta è arrivata proprio dai bambini!
Mentre tutte le altre scuole hanno una retta, anche se minima, che però qualcuno non si può permettere.
Così le suore si sono attivate: il vescovo gli ha dato la possibilitò di usare due aule vuote nella scuola, e hanno trovato 4 insegnanti che gestiscono la scuola primaria (che và dai 5 ai 12 anni) in 2 sezioni e con 6/7 materie.
Il capo insegnante (non per sminuirlo, ma non si poteva chiamarlo preside, anche perchè faceva molto di più) posso dire che viveva per la scuola per la passione che aveva.
Oltre a fare il normale insegnante, aveva organizzato il gruppo coro, a cui aveva insegnato i balli e i drammi, e il tutto in perfetta armonia con usi e costume della loro tradizione; aveva anche organizzato la squadra di pallavolo.
Alcuni di questi bambini hanno un solo genitore o sono orfani; qualcuno è tenuto dai nonni, qualcuno da zii o fratelli più grandi, ma delle situazioni conosciute, c’è nè anche qualcuno non voluto in casa…
Parte della mortalità è dovuta all’aids e alla tubercolosi.
Poi si sa, quando l’organismo si debilita insorgono tutte le malattie diffuse in Africa.
Anche alcuni dei bambini sono sieropositivi.
Da un racconto delle suore, mi ha detto che è capitato di trovare qualche bambino che cercava cibo nell’immondizia.
Loro sono a conoscenza delle situazioni più disperate, e quando possono, aiutano con un pò di farina, fagioli, o un vestitino.
I vestitini per bimbi che ho trovato all’Arsenale a Torino sono stati un grande regalo.
Lorenzo

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