martedì, gennaio 10, 2012

Auguri di Buone Feste da Chegutu

Carissimi benefattori
 
E’ con gioia che mi accingo a comunicarvi alcune notizie della nostra missione in questo periodo natalizio. La comunicazione avvicina i cuori anche se le persone sono lontane. Diamo ragione al proverbio che recita: ”Natale coi tuoi e Pasqua con chi vuoi”.
 
Il tempo delle piogge e’ appena  iniziato con due o tre acquazzoni e poi si e’ fermato ed il caldo e’ veramente eccessivo. Attendiamo altra pioggia e un po’ di frescura  per i giorni più vicino al Natale. Intanto tutti qui sono impegnati a zappare quel poco di terra che ciascuno ha attorno a casa, per piantare i vegetali e  il granturco che la pioggia e il sole si incaricheranno di far crescere e assicurare farina e verdura, cioè il cibo tradizionale e invariato di ogni famiglia.
 
Con il primo dicembre e’ terminato l’anno scolastico, che qui comincia a gennaio ed e’strutturato in modo di avere un mese di vacanza ogni tre mesi di scuola. Abbiamo chiuso la nostra scuola con gioia, per l’impegno profuso dai nostri insegnanti e il successo di tanti nostri bambini che sono riusciti ad arrivare tra i primi nella classifica dei promossi del Distretto di Chegutu, ma anche con un po’di preoccupazione per altri che non riescono a inserirsi con profitto nel sistema scolastico che pare essere tanto lontano dai loro problemi.
 
Visitando le famiglie di questi ultimi, abbiamo fatto scoperte dolorose per la grande povertà che le affligge. Si può trovare una mamma ammalata di tubercolosi con quattro figli in età scolare in una casa formata da una sola stanza senza finestre. Buio completo, eccetto un raggio di luce per un mattone che manca. Si può trovare una bambina a piangere sul letto perché ha mal di testa, ma in realtà sono tre giorni che non mangia. Si può cercare la causa di due giorni di assenza da scuola di un’altra bambina e venire a sapere che e’ appena morta per denutrizione.
 
Alcuni vengono a noi da troppo lontano e non potranno mai resistere a 5 ore di scuola (dalle 7,30 alle 12,30) senza dormire durante le lezioni e non potranno mai arrivare a casa se prima non passano dalle suore a ricevere pane e marmellata per affrontare la lunga strada del ritorno. Le loro case sono stanze fatte di latta che il caldo arroventa ed il freddo gela. I buchi sono chiusi da pezzi di plastica. Abbiamo portato a queste famiglie lontane, scarpe e vestiti più di una volta, ed e’ stata una festa per tutti.
 
Impossibile pretendere risultati scolastici sufficienti e la compassione per loro non e’ abbastanza, anzi e’ una vergogna in confronto alla dignità con cui essi vivono la loro situazione.
 
Stiamo pensando a due possibili soluzioni: una refezione ed un tempo di lezioni supplementari.
Un gruppo di Milano chiamato “La goccia” ci ha offerto il denaro per un sistema di irrigazione così attorno alla scuola, dove abbiamo tanto terreno, pianteremo anche noi vegetali e granturco per la refezione. E’ un piccolo inizio per “dare da mangiare agli affamati” e per poter offrire qualcosa di più abbiamo pensato di lanciare un grido di aiuto, cioè un progetto col nome “Il pane della vita”. Con esso chiediamo che ci sia una domenica, ogni tre mesi (nelle parrocchie che accettano), in cui ogni famiglia dona un euro per il “Pane della vita”. Pensiamo così di affrontare l’impegno che ci assumiamo trimestre per trimestre.
 
Il progetto delle lezioni supplementari sarà più difficile in quanto ci chiederà di rimunerare  regolarmente un insegnante. Per ora lasciamo nelle mani della Provvidenza questo progetto ed attendiamo con speranza.
A tutti voi in Italia, insieme al grazie per tutto quello che gia’ tanto fatte per noi, inviamo gli auguri per un Nuovo Anno sociale, religioso e politico più gratificante e siamo certe che il Signore con la Sua Venuta non mancherà di esaudire i desideri di ciascuno.
 
 
Con sincero affetto,
 
Sr Antonietta e Sr Aurelia