sabato, febbraio 27, 2010

Colloquio con Suor Antonietta Giberti

Dallo Sperone Nuovo, il mensile di informazione locale della città di San Giovanni Rotondo, l'intervista del poeta e scrittore Giovanni Scarale (il secondo a destra nella foto) a Suor Antonietta Giberti
www.losperonenuovo.it

L'esperienza di un missionario è unica non solo sotto il profilo apostolico ma anche per il suo significato socio-culturale. Il campo di questa esperienza è soprattutto l'Africa, il continente interamente colonizzato dagli Europei e restituito agli indigeni dal secondo dopopguerra in poi.
Suor Antonietta Giberti delle Maestre Pie dell'Addolorata è missionaria a Chegutu nello Zimbabwe dal 1996, da quando cioè ha lasciato San Giovanni Rotondo dove ha insegnato dal 1990.
Non ha tagliato i ponti, come si dice, con la sua terra. Ha parecchi amici che corrispondono alle sue richieste per realizzare i suoi progetti di carità. La Parrocchia di San Giuseppe Artigiano organizza manifestazioni per raccogliere fondi. Qualche anno fa un gruppo di attiviste della parrocchia ha portato personalmente a Chegutu un congruo contributo per la costruzione di una scuola.
Di tanto in tanto torna in Italia e non manca di passare per San Giovanni Rotondo, come verso la fine dello scorso Gennaio. E' impegnata a completare il progetto-scuola.
Si tratta di questo. Ricevuto l'assenso del Governo di costruire la scuola e scelti il Direttore, i Vice Direttori e cinque insegnanti, occorreva dotare l'edificio delle necessarie suppelletili. Sono 14 aule e gli ambienti per gli insegnanti. Ed ecco che per il 12 gennaio (data di inizio del nuovo anno scolastico) sono stati ordinati 520 banchi con relative sedie, i tavoli e le sedie per gli insegnanti. Un bella spesa di 30.000 dollari americani. Una curiosità: lo stipendio di un insegnante è di 150 dollari locali, veramente modesto.
L'ho incontrata nel corso della sua visita alla 'Pascoli'. Era insieme alla sua collaboratrice Concetta Mucci. Mi ha riservato un pò del suo tempo soddisfacendo le mie richieste sul paese africano e il suo lavoro da missionaria.
Gli inglesi avevano chiamato quel lembo d'Africa Rhodesia, ne avevano fatto uno stao moderno con una economia florida. Era un paradiso per efficienza dei servizi e di convivenza sociale.
Con la guerra di indipendenza del 1980 che si concluse con la fuoriuscita degli Inglesi, il paese fu ribattezzato Zimbabwe (un nome cheindica le antiche tipiche costruzioni in pietra) con capitale Harare. La guerra civile tra le tribù locali distrusse tutto quello che di buono era stato fatto dai colonizzatori con conseguenze drammatiche per l'economia e per l'igiene. Epidemie come il colera e l'aids tornarono imperiose. Il vincitore Mugabe è ancora il Capo dello Stato. Il quale ha tolto le azinde e le fonti di lavoro degli Inglesi e le ha date ai suoi sostenitori, determinando una rovina difficilmente colmabile. Il paese da paradiso dell'Africa è diventato la sua pattumiera. Comunque pare che in questo ultimo decennio ci sia una riconsiderazione sulla presenza dei bianchi e il loro ritorno nell'ambito economico appare auspicabile.
Ho chiesto a Suor Antonietta quanto spazio hanno nella situazione del paese per svolgere la loro azione di promozione culturale dell'infanzia. Ha assicurato che non trovano difficoltà, anche perchè Mugabe è cristiano. Anzi è ben vista la loro operosità di redenzione etico-sociale nelle zone periferiche, come Chegutu, di solito abbandonate a se stesse.
Mentre parlava Suor Antonietta mi appariva evidente il traumatico guasto verificatosi nelle varie parti del continente africano nel passaggio da regime coloniale alla costituzione di stati liberi. Occorrevano una gradualità, una educazione all'autogoverno e soprattutto le condizioni di superamento dell'odio tribale. Una conquista positiva come è la libertà dei popoli si è trasformata in un fattore negativo per il pogresso umano.
Prima di accomiatarci mi ha narrato una vicenda provvidenziale in cui Padre Pio ha fatto la sua parte con la sua azione santificatrice. Si tratta dell'acquisto di una casa ad Harare che la Sig. ra Welbury tornata alla pratica religiosa grazie a una foto di Padre Pio, ha ceduto alla congregazione delle Maestre Pie dell'Addolorata. Sarà adibita a Casa per gli ospiti.
Insieme a Concetta Mucci Suor Antonietta ha incontrato i ragazzi delle altre scuole sangiovannesi, facendosi apprezzare per le sue risorse narrative e per il carisma che promana dai missionari.


http://www.losperonenuovo.it/FEBBRAIO10/Sperone%20n.%2095%20Febbraio%20PDF%20(4).pdf
http://www.losperonenuovo.it/FEBBRAIO10/Sperone%20n.%2095%20Febbraio%20PDF%20(5).pdf

Il supporto pluriennale della Fondazione Aiutare i Bambini

La Fondazione “Aiutare i bambini” – Onlus http://www.aiutareibambini.it/ ha da poco approvato un supporto pluriennale attraverso l’adozione a distanza di 150 bambini che garantirà un budget di 29.000 per la scuola (col focus sui bambini più poveri) che sarà rinnovato negli anni. Un ottimo risultato che darà respiro ad un progetto così ambizioso.
La Fondazione invierà dei volontari tra agosto e settembre e poi nel 2011 in modo tale da essere presenti in loco il più possibile.

giovedì, febbraio 18, 2010

Il racconto dei giorni trascorsi a San Giovanni

Sulla recente visita di Suor Antonietta a San Giovanni Rotondo un adulto della parrocchia scrive:

Ogni volta che viene in Italia, Suor Antonietta non tralascia mai di passare per San Giovanni Rotondo per fare un saluto a Padre Pio e alla parrocchia di San Giuseppe Artigiano dove ha lavorato per tanti anni e da dove è partita per la sua missione in Zimbabwe.
E' arrivata il 28 gennaio, lo stesso giorno in cui a San Giovanni portavano il Bambino di Betlemme per un gemellaggio. Un segno, chissà!


Suor Antonietta ha trascorso con noi pochi giorni, ma molto intensi, incontrando ragazzi, giovani e adulti e visitando alcune scuole tra cui la scuola media Giovanni Pascoli, che da molti anni segue il progetto della scuola dello Zimbabwe, e la scuola elementare Dante Alighieri.
I ragazzi delle medie le hanno consegnato il frutto dei loro mercatini natalizi per i ragazzi dello Zimbabwe, mentre i piccoli della scuola elementare hanno voluto sapere tutto sulla scuola di Suor Antonietta e anche loro, insieme alle maestre e al dirigente, si sono attivati per una raccolta fondi immediata proponendo iniziative più continuative nei prossimi anni.
La parrocchia non è stata da meno e come sempre, grazie al lavoro continuo di molti adulti e alla sensibilità del parroco don Vincenzo, suor Antonietta ritrova quel clima di accoglienza, disponibilità e generosità per cui per lei è sempre un ritornare "a casa", il che è la cosa più importante per un missionario.

Bella anche l'ultima sera quando, tra una pizza e un dolce, i giovani le hanno fatto passare una serata in allegria.
Alla fine suor Antonietta è' andata via molto contenta: due aule (circa 6.000 euro), come dice lei, sono state realizzate.

domenica, febbraio 14, 2010

La serata in bianco e nero per la scuola di Chegutu

BLACK & WHITE DINNER FOR ZIMBABWE

Sabato 6 febbraio, si è svolta a Riccione una serata di beneficenza per raccogliere fondi a favore della scuola di Chegutu (Zimbabwe). La scuola, di recente ultimazione, servirà a dare un'istruzione ai bambini poveri e orfani di ogni credo che non possono permettersi l'accesso alle scuole statali.
A seguire con grande abnegazione il progetto di realizzazione della scuola è, fra le altre, suor Antonietta, che dopo un quindicennio di insegnamento fra anni '70 e '80 in Romagna (Riccione, Morciano, Rimini), ha deciso di trasferirsi in Zimbabwe dove ormai vive e compie la sua missione da circa un ventennio.

In occasione dei suoi saltuari rientri in Romagna suor Antonietta ha sempre tenuto i contatti con alcuni dei suoi ex allievi che quest'anno, accogliendone l'appello pubblicato sul blog http://africa-zimbabwe.blogspot.com, hanno deciso di sorprenderla organizzando durante la sua permanenza in Italia una festa che fosse insieme l'occasione per raccogliere fondi a favore della scuola di Chegutu e per rivedersi tutti insieme dopo circa 30 anni.
Così, grazie alla famiglia Maestri che ha gentilmente messo a disposizione la cucina e la sala da pranzo dell'hotel di famiglia, gli ex allievi delle scuole di Morciano e Riccione delle Maestre Pie dell'Addolorata, si sono letteralmente rimboccati le maniche e, cucinando in proprio sotto l'attenta guida di Manuela Bernabè ex alunna di Riccione classe 66, del B&B Ca' Rossa di Montescudo, hanno preparato una grande cena a cui hanno partecipato una sessantina di adulti e una ventina di bambini. Tema della serata il bianco e nero, in onore della divisa delle suore Maestre Pie dell'Addolorata e come simbolico auspicio di unione fra noi e la popolazione di Chegutu. Bianco e nero dunque è stato l'abbigliamento di tutti i partecipanti all'evento e anche della tavola, apparecchiata con eleganti piatti bianchi e neri gentilmente offerti da altra alunna ma di Morciano, raffaella Rossi degli omonimi casalinghi di San Clemente.
La serata, animata dalla musica dell'alunna morcianese Caterina Raffaelli edella Band 4 Zimba , si è presto tramutata in una grande e vivace festa durante la quale sono stati raccolti circa 2.750, consegnati la sera stessa ad una suor Antonietta visibilmente commossa. I fondi raccolti contribuiranno a ripianare in parte il debito di 30.000 euro acceso con il Vaticano per comprare gli arredi della scuola e garantirne così l'indipendenza. Da oggi una classe di questa nuova scuola africana avrà il nome degli ex alunni di Riccione e Morciano

Il viaggio a San Giovanni Rotondo

Cari amici,
dopo alcune settimane di silenzio alcune foto che testimoniano l'ultimo viaggio di Suor Antonietta in Italia.
Quando è qui in Italia, Suor Antonietta non può fare a meno di scendere a San Giovanni dove incontra sempre tanti amici che si danno da fare per la scuola di Chegutu. Anche questa volta sono stati generosissimi, sia i bambini nella scuola che i giovani e gli adulti della Parrocchia.