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L'esperienza di un missionario è unica non solo sotto il profilo apostolico ma anche per il suo significato socio-culturale. Il campo di questa esperienza è soprattutto l'Africa, il continente interamente colonizzato dagli Europei e restituito agli indigeni dal secondo dopopguerra in poi.
Suor Antonietta Giberti delle Maestre Pie dell'Addolorata è missionaria a Chegutu nello Zimbabwe dal 1996, da quando cioè ha lasciato San Giovanni Rotondo dove ha insegnato dal 1990.
Non ha tagliato i ponti, come si dice, con la sua terra. Ha parecchi amici che corrispondono alle sue richieste per realizzare i suoi progetti di carità. La Parrocchia di San Giuseppe Artigiano organizza manifestazioni per raccogliere fondi. Qualche anno fa un gruppo di attiviste della parrocchia ha portato personalmente a Chegutu un congruo contributo per la costruzione di una scuola.
Di tanto in tanto torna in Italia e non manca di passare per San Giovanni Rotondo, come verso la fine dello scorso Gennaio. E' impegnata a completare il progetto-scuola.
Si tratta di questo. Ricevuto l'assenso del Governo di costruire la scuola e scelti il Direttore, i Vice Direttori e cinque insegnanti, occorreva dotare l'edificio delle necessarie suppelletili. Sono 14 aule e gli ambienti per gli insegnanti. Ed ecco che per il 12 gennaio (data di inizio del nuovo anno scolastico) sono stati ordinati 520 banchi con relative sedie, i tavoli e le sedie per gli insegnanti. Un bella spesa di 30.000 dollari americani. Una curiosità: lo stipendio di un insegnante è di 150 dollari locali, veramente modesto.
L'ho incontrata nel corso della sua visita alla 'Pascoli'. Era insieme alla sua collaboratrice Concetta Mucci. Mi ha riservato un pò del suo tempo soddisfacendo le mie richieste sul paese africano e il suo lavoro da missionaria.
Gli inglesi avevano chiamato quel lembo d'Africa Rhodesia, ne avevano fatto uno stao moderno con una economia florida. Era un paradiso per efficienza dei servizi e di convivenza sociale.
Con la guerra di indipendenza del 1980 che si concluse con la fuoriuscita degli Inglesi, il paese fu ribattezzato Zimbabwe (un nome cheindica le antiche tipiche costruzioni in pietra) con capitale Harare. La guerra civile tra le tribù locali distrusse tutto quello che di buono era stato fatto dai colonizzatori con conseguenze drammatiche per l'economia e per l'igiene. Epidemie come il colera e l'aids tornarono imperiose. Il vincitore Mugabe è ancora il Capo dello Stato. Il quale ha tolto le azinde e le fonti di lavoro degli Inglesi e le ha date ai suoi sostenitori, determinando una rovina difficilmente colmabile. Il paese da paradiso dell'Africa è diventato la sua pattumiera. Comunque pare che in questo ultimo decennio ci sia una riconsiderazione sulla presenza dei bianchi e il loro ritorno nell'ambito economico appare auspicabile.
Ho chiesto a Suor Antonietta quanto spazio hanno nella situazione del paese per svolgere la loro azione di promozione culturale dell'infanzia. Ha assicurato che non trovano difficoltà, anche perchè Mugabe è cristiano. Anzi è ben vista la loro operosità di redenzione etico-sociale nelle zone periferiche, come Chegutu, di solito abbandonate a se stesse.
Mentre parlava Suor Antonietta mi appariva evidente il traumatico guasto verificatosi nelle varie parti del continente africano nel passaggio da regime coloniale alla costituzione di stati liberi. Occorrevano una gradualità, una educazione all'autogoverno e soprattutto le condizioni di superamento dell'odio tribale. Una conquista positiva come è la libertà dei popoli si è trasformata in un fattore negativo per il pogresso umano.
Prima di accomiatarci mi ha narrato una vicenda provvidenziale in cui Padre Pio ha fatto la sua parte con la sua azione santificatrice. Si tratta dell'acquisto di una casa ad Harare che la Sig. ra Welbury tornata alla pratica religiosa grazie a una foto di Padre Pio, ha ceduto alla congregazione delle Maestre Pie dell'Addolorata. Sarà adibita a Casa per gli ospiti.
Insieme a Concetta Mucci Suor Antonietta ha incontrato i ragazzi delle altre scuole sangiovannesi, facendosi apprezzare per le sue risorse narrative e per il carisma che promana dai missionari.
http://www.losperonenuovo.it/FEBBRAIO10/Sperone%20n.%2095%20Febbraio%20PDF%20(4).pdf
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